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Del 18-12-2021

DIRETTA STREAMING 22/1: LE PAROLE E IL VENTO, INSEGUENDO AQUILONI

Novità dal nostro mondo

Sabato 22 gennaio, dalle 19 alle 20.30, si terrà la diretta streaming di Le parole e il vento, inseguendo aquiloni, una performance di arte, scienza, musica e poesia che vedrà protagonisti un collettivo di artisti visivi, poeti, scienziati, narratori, attori e musicisti.

Di e con: Andrea Zanotti, Alessandro Bergonzoni, Franco Arminio, Gian Ruggero Manzoni, Michelangelo Penso, Federico Poggipollini, Walter Zanetti, Coro della SOSAT, Mirko Degli Esposti, Matteo Cerri, Adriano Fabris, Antonio Danieli.

Sceneggiatura e regia sono di Antonio Danieli, Carlo Fiorini e Andrea Zanotti.

Con le musiche originali di Francesco Malaguti.

Per l’occasione l’artista Michelangelo Penso realizzerà un'installazione site specific.

La diretta streaming sarà disponibile cliccando qui.


Gli aquiloni sono gentili, pieni di grazia ma ferocemente determinati: puntati al cielo, pronti a captare ogni refolo o turbolenza, determinati a trovare - nell'incomprensibile immensità - una via. 

Volano da secoli: anche in questo istante, da qualche parte nel mondo, una loro ala si libra nell'aria.

E continueranno a farlo in futuro, fino a che ci saranno esseri umani disposti a guardare in alto, oltre la linea dell'orizzonte.

Sono leggeri, ma caparbiamente coriacei: apparentemente semplici, ma carichi di sedimentata sapienza; veloci e silenziosi, come bit ronzanti nell'aria.

Se li guardi da una giusta distanza, li vedrai come un insieme di stilizzati digit stampati sullo sfondo del cielo, come parole che affiorano, avvicinandosi, dalla grana porosa dei caratteri vergati sulle pagine di un libro: come note che danzano in coro sul dipanarsi di un pentagramma.

Leggerezza, precisione, compattezza, fissità: anche la parola può avere una sua matericità, una fisicità, un volume, uno spazio, un tempo, una musicalità, una energia, una emozionalità, una lunghezza d’onda, una velocità; forse anche, come la musica, un sapore e un odore.

Le parole sono, dunque, come aquiloni: e gli artisti, non meno degli scienziati, ne tengono in mano il filo, per farle volare, superare lo spazio ed il tempo alla ricerca di mondi altri.

Oggi, di loro, sentiamo di averne, più che mai, bisogno.

Perché? Perché un mondo gravato dalla pandemia e dal lutto, segnato dalla perdita dell'ingenua spontaneità del corpo, filtrato da maschere che hanno tolto l'audio allo spettacolo della vita, ha bisogno di andare oltre. Sostando un attimo per riscoprire la bellezza e la struggente voglia di tornare a innalzarci seguendo il filo sottile delle parole e delle note, lasciandoci trasportare dove l'immaginazione, distillato prezioso dei meandri della nostra mente, può più del dominio tecnico.

Fiutando il vento, gli aquiloni e la loro variopinta scia.