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Del 06-04-2021

I CEO DELLE STARTUP DI G-FACTOR SI RACCONTANO: SERGIO OCCHIPINTI DI NIB BIOTECH

Sergio Occhipinti è il CEO di NIB Biotec, una startup del settore Bioengineering che ha partecipato alla call Life Sciences Innovation 2020 di G-Factor. NIB Biotec propone un innovativo biosensore per lo screening del tumore alla prostata e riduce cosí il numero di esami inutili, i costi, i tempi d’attesa e il disagio per il paziente.

 

 

Chi è Sergio Occhipinti?

 

Sono cresciuto in un piccolo paese vicino a Savona e nel 2002 mi sono spostato a Torino per studiare Biotecnologie Mediche: un settore straordinariamente innovativo che punta a trovare soluzioni a problemi irrisolti, per migliorare la salute e la qualità della vita delle persone. Nonostante non fosse richiesto dal piano di studi, già al secondo anno di corso ho sentito il bisogno di iniziare a “sporcarmi le mani” e sono entrato come tirocinante in un laboratorio di ricerca che si occupava di immunoterapia dei tumori. Un’esperienza molto importante che, oltre ad avermi permesso di lavorare su un tema assolutamente all’avanguardia, mi ha dato la possibilità di incontrare delle persone molto illuminate. Un insegnamento datomi dal mio responsabile di allora e che mi ispira ancora oggi è questo: “non cercare di imitare qualcun altro, altrimenti arriverai sempre secondo”.

 

Perché hai deciso di fondare NIB Biotec?

 

Il percorso dell’innovazione nel campo delle scienze della vita parte da una necessità medica, ma il lavoro del ricercatore finisce quando sono stati prodotti dei dati di “proof of concept”. Siamo partiti da un’esigenza medica: la mancanza di un metodo di screening affidabile per il tumore alla prostata, e abbiamo pensato una soluzione tecnica innovativa da proteggere e valorizzare. NIB biotec nasce con l’obiettivo di concretizzare una buona idea per migliorare la qualità della vita delle persone. 

 

Quali sono stati i tuoi più grandi traguardi e le tue più grandi sconfitte?

 

Abbiamo ricevuto diversi riconoscimenti, sempre più importanti. Nel 2017 abbiamo vinto il premio come miglior pitch del settore Health alla Borsa della Ricerca, nel 2018 siamo stati selezionati per l’Adoption Program allo StartUp Village di Cosmofarma, nel 2019 abbiamo vinto il premio come miglior StartUp Early Stage allo StartUp Contest dei Giovani Industriali, il premio come miglior StartUp biomedicale al Premio Innovazioni, e nel 2020 siamo stati una delle 5 startup ammesse al percorso di accelerazione di G-Factor.

Durante l’ultimo anno abbiamo avuto la possibilità di avere i nostri primi incontri con degli investitori, ma per inesperienza non siamo riusciti a gestire adeguatamente. Ci portiamo comunque a casa un’importante lezione. 

 

 

Come descriveresti la tua esperienza di imprenditore finora e quali consigli daresti a chi sta iniziando?

 

Dopo essermi occupato per molti anni di ricerca, dedicarsi ad una startup ha richiesto un profondo cambiamento di mentalità. Ho imparato a guardare al progetto da un altro punto di vista, organizzando diversamente le priorità. C’è ancora parecchia strada davanti, ma cerco di affrontare ogni nuova sfida con maggiore determinazione.

A chi sta iniziando consiglio di non innamorarsi troppo della propria idea, di essere pronti ai fallimenti, ma altrettanto pronti a ripartire. Trovate degli ottimi compagni di viaggio con cui condividere obiettivi, ambizioni, gioie e insuccessi